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  • Materia prima - Alessandro Villa architect

    Saggio

    Materia prima

    Eda Esempi di Architettura, Vol.4, n.2, Roma, 2018


    Non disponiamo ancora di evidenze scientifiche che mettano in relazione la piacevolezza dei materiali naturali con una legge universale dell'estetica, eppure essi sono un evidente fattore scatenante di particolari feedback sensoriali-semantici ed emozioni positive che influenzano in larga misura la nostra cultura materiale. L'amore incondizionato per le superfici dall'aspetto naturale sta spingendo la forte espansione dei materiali imitativi, realizzati grazie a tecnologie industriali che li riproducono con precisione, a scapito della ricerca di finiture estetiche inedite e linguaggi innovativi.
    Possiamo supporre che il cervello sia il fulcro di questo sentimento condiviso, come se alcuni circuiti neuronali fossero predisposti per facilitare alcune preferenze estetiche. Recenti studi nel campo delle neuroscienze stanno esplorando l'ipotesi che alcune esperienze percettive possano stimolare un qualche tipo di organizzazione preimpostata del cervello umano (neuroestetica). Questo saggio suggerisce un approccio scientifico per indagare il fascino universale delle superfici naturali in architettura poiché gli spazi costruiti soddisfano un bisogno, senz'altro "primitivo", di riparo e protezione, ma nascono anche da un pensiero molto sofisticato. L'architettura è un prodotto dell'evoluzione biologica e culturale dell'uomo, e come ogni altra lingua, o arte, è un'espressione spontanea dell'essenza umana. Il nostro impegno nel progettare spazi sempre nuovi e migliori deriva da una necessità di adattamento a condizioni ambientali mutevoli, dunque producendo un'infinita varietà di soluzioni per migliorare la qualità della vita. L'architettura è la replica di un processo mentale senza fine per fare fronte ad un numero indefinito di situazioni diverse. Gli ultimi studi nel campo delle neuroscienze suggeriscono che lo script di questo processo risieda anche nella nostra biologia.