ME n.39, Maggio 2001
Lo spostamento della nostra attenzione dalla struttura profonda della materia verso le sue qualità superficiali è un fenomeno che il progresso tecnologico degli ultimi anni tende a favorire, attraverso una sostanziale riduzione del peso, dello spessore e della quantità di materiale impiegato nei processi produttivi. Consapevolmente viviamo in un mondo bidimensionale che trasferisce sulla pelle dei manufatti il compito di trasmettere le sensazioni che eravamo abituati ad associare alla densa e compatta fisicità della materia. Non solo, ora la superficie dei materiali svolge prestazioni sempre più complesse, oltre a governare la sfera emozionale, soprattutto attraverso l’immagine, giacché la percezione visiva domina le nostre capacità sensoriali.